Una breve storia della lingua tedesca
Le origini della lingua tedesca risalgono al periodo dell’impero di Carlo Magno quando l’opera di espansione del cristianesimo fece sentire più pressante la necessità di una lingua che fosse parlato in ogni parte dell’Impero. Allora, infatti, la lingua si presentava fortemente frammentata e includeva innumerevoli idiomi e dialetti d’origine indoeuropeo.
La nuova lingua si chiamava Althochdeutsch (alto tedesco) si sviluppò sotto l’influenza del latino (parlato esclusivamente dal clero) e dei dialetti della Germania meridionale. Tuttavia, priva di regole grammaticali e di ortografia e con una sintassi ed un lessico estremamente poveri, in un primo tempo venne impiegata esclusivamente in ambito religioso. Il sviluppo della letteratura e delle arti cominciò a porre l’esigenza di una lingua meglio strutturata, che consentisse una più semplice lettura dei testi e non solo di quelli religiosi.
Dal XII al XV secolo cominciò seconda fase di sviluppo della lingua germanica, quella denominata Mittelhochdeutsch (medio alto-tedesco). In questo periodo il cuore della vita culturale era rappresentato dalla corte e fu qui che cominciò a svilupparsi una lingua sempre meno influenzata dal latino e più esposta invece agli influssi francesi. La lingua diveniva più complessa ed articolata con grandi progressi rispetto al “alto-tedesco”. Questa fase segna l’inizio della letteratura tedesca.
I poeti più importanti dell'epoca che diedero un fattivo contributo all’evoluzione della lingua in tal senso furono Walter von der Vogelweide, Hartmann von Aue, Wolfram von Eschenbach Gottfried von Straßburg. Tuttavia il medio alto-tedesco non è ancora il tedesco moderno, tanto che leggere testi del Duecento o del Trecento senza un dizionario è praticamente impossibile per un profano di linguistica. Nonostante la sua veloce diffusione il medio – tedesco era parlato solo dai più colti (ricordiamo che il 95% della popolazione non sapeva ne leggere ne scrivere) e ci volle del tempo perché cominciasse a fondersi con la lingua del popolo.
Nel XV secolo l’invenzione del nuovo processo di stampa di Gutenberg, il crescente diffondersi di documenti commerciali scritti e la creazione delle prime università, determinano una più larga divulgazione del tedesco rispetto al latino ed agli stessi antichi dialetti. Fondamentale in questo processo di fusione fu la traduzione della Bibbia redatta da Martin Lutero che si servì di una mescolanza tra alto e basso tedesco, ricco di termini ed espressioni popolari. Il linguaggio che scaturì era comprensibile ovunque in Germania: per la prima volta un libro ha una diffusione che poteva definirsi realmente a livello nazionale. Proprio a questa traduzione si fa risalire l’inizio del Nuovo Tedesco, quello che oggi parlano i popoli germanici.
Alla fine del XVII secolo si rafforzano le tendenze verso una unificazione, le molte differenze e varianti nel lessico, nell'ortografia e nella grammatica diventano sempre meno finché alla fine XVII secolo il tedesco delle regioni centro-orientali prevale sugli altri dialetti. Tra quelli che sapevano scrivere tuttavia permanevano ancora parecchie differenze, la lingua scritta quotidiana rimaneva nonostante tutto ancora molto influenzata dai dialetti. In questo periodo è molto forte l’influsso della lingua francese e tanti dei termini entrati allora a far parte del lessico tedesco sono tuttora utilizzati.
Con la nascita del Romanticismo nel secolo XIX cresce l’interesse per la storia della lingua tedesca. I due più grandi studiosi di questo periodo sono stati i fratelli Grimm, famosi per le loro raccolte di fiabe e favole tedesche, che furono autori di diverse opere di fondamentale importanza per la Germanistica (tra le quali il primo Dizionario della Lingua Tedesca). Alla fine del secolo la fondazione del Reich, il primo stato unitario della Germania, rafforzò la tendenze ad unificare e standardizzare la lingua: decisiva in tal senso fu l'introduzione dell'obbligo scolastico in tutto il territorio del nuovo stato nel 1871. Appartengono a questo periodo due opere fondamentali, il "Vollständiges Orthographisches Wörterbuch" di Konrad Duden nel 1880 che da allora è chiamato semplicemente "Il Duden" e che rappresenta fino ad oggi lo standard della lingua tedesca e il libro di Theodor Sieb "Deutsche Bühnenaussprache" del 1898 che cercò per la prima volta di stabilire delle regole valide in tutto il paese per le pronuncia del tedesco.
Il XX secolo infine vide soprattutto una crescente importanza della lingua inglese con l'entrata di numerose parole di origine straniera nel linguaggio comune, un enorme aumento del vocabolario della lingua in generale, soprattutto la nascita e la crescita di molti linguaggi tecnici e particolari dovuta allo sviluppo delle scienze e della tecnica. Ci sono state due riforme dell'ortografia, la prima nel 1901 e la seconda nel 1996-1998.
Le origini della lingua tedesca risalgono al periodo dell’impero di Carlo Magno quando l’opera di espansione del cristianesimo fece sentire più pressante la necessità di una lingua che fosse parlato in ogni parte dell’Impero. Allora, infatti, la lingua si presentava fortemente frammentata e includeva innumerevoli idiomi e dialetti d’origine indoeuropeo.
La nuova lingua si chiamava Althochdeutsch (alto tedesco) si sviluppò sotto l’influenza del latino (parlato esclusivamente dal clero) e dei dialetti della Germania meridionale. Tuttavia, priva di regole grammaticali e di ortografia e con una sintassi ed un lessico estremamente poveri, in un primo tempo venne impiegata esclusivamente in ambito religioso. Il sviluppo della letteratura e delle arti cominciò a porre l’esigenza di una lingua meglio strutturata, che consentisse una più semplice lettura dei testi e non solo di quelli religiosi.
Dal XII al XV secolo cominciò seconda fase di sviluppo della lingua germanica, quella denominata Mittelhochdeutsch (medio alto-tedesco). In questo periodo il cuore della vita culturale era rappresentato dalla corte e fu qui che cominciò a svilupparsi una lingua sempre meno influenzata dal latino e più esposta invece agli influssi francesi. La lingua diveniva più complessa ed articolata con grandi progressi rispetto al “alto-tedesco”. Questa fase segna l’inizio della letteratura tedesca.
I poeti più importanti dell'epoca che diedero un fattivo contributo all’evoluzione della lingua in tal senso furono Walter von der Vogelweide, Hartmann von Aue, Wolfram von Eschenbach Gottfried von Straßburg. Tuttavia il medio alto-tedesco non è ancora il tedesco moderno, tanto che leggere testi del Duecento o del Trecento senza un dizionario è praticamente impossibile per un profano di linguistica. Nonostante la sua veloce diffusione il medio – tedesco era parlato solo dai più colti (ricordiamo che il 95% della popolazione non sapeva ne leggere ne scrivere) e ci volle del tempo perché cominciasse a fondersi con la lingua del popolo.
Nel XV secolo l’invenzione del nuovo processo di stampa di Gutenberg, il crescente diffondersi di documenti commerciali scritti e la creazione delle prime università, determinano una più larga divulgazione del tedesco rispetto al latino ed agli stessi antichi dialetti. Fondamentale in questo processo di fusione fu la traduzione della Bibbia redatta da Martin Lutero che si servì di una mescolanza tra alto e basso tedesco, ricco di termini ed espressioni popolari. Il linguaggio che scaturì era comprensibile ovunque in Germania: per la prima volta un libro ha una diffusione che poteva definirsi realmente a livello nazionale. Proprio a questa traduzione si fa risalire l’inizio del Nuovo Tedesco, quello che oggi parlano i popoli germanici.
Alla fine del XVII secolo si rafforzano le tendenze verso una unificazione, le molte differenze e varianti nel lessico, nell'ortografia e nella grammatica diventano sempre meno finché alla fine XVII secolo il tedesco delle regioni centro-orientali prevale sugli altri dialetti. Tra quelli che sapevano scrivere tuttavia permanevano ancora parecchie differenze, la lingua scritta quotidiana rimaneva nonostante tutto ancora molto influenzata dai dialetti. In questo periodo è molto forte l’influsso della lingua francese e tanti dei termini entrati allora a far parte del lessico tedesco sono tuttora utilizzati.
Con la nascita del Romanticismo nel secolo XIX cresce l’interesse per la storia della lingua tedesca. I due più grandi studiosi di questo periodo sono stati i fratelli Grimm, famosi per le loro raccolte di fiabe e favole tedesche, che furono autori di diverse opere di fondamentale importanza per la Germanistica (tra le quali il primo Dizionario della Lingua Tedesca). Alla fine del secolo la fondazione del Reich, il primo stato unitario della Germania, rafforzò la tendenze ad unificare e standardizzare la lingua: decisiva in tal senso fu l'introduzione dell'obbligo scolastico in tutto il territorio del nuovo stato nel 1871. Appartengono a questo periodo due opere fondamentali, il "Vollständiges Orthographisches Wörterbuch" di Konrad Duden nel 1880 che da allora è chiamato semplicemente "Il Duden" e che rappresenta fino ad oggi lo standard della lingua tedesca e il libro di Theodor Sieb "Deutsche Bühnenaussprache" del 1898 che cercò per la prima volta di stabilire delle regole valide in tutto il paese per le pronuncia del tedesco.
Il XX secolo infine vide soprattutto una crescente importanza della lingua inglese con l'entrata di numerose parole di origine straniera nel linguaggio comune, un enorme aumento del vocabolario della lingua in generale, soprattutto la nascita e la crescita di molti linguaggi tecnici e particolari dovuta allo sviluppo delle scienze e della tecnica. Ci sono state due riforme dell'ortografia, la prima nel 1901 e la seconda nel 1996-1998.
Caro Mark Twain,
ho riso moltissimo leggendo la tua descrizione della lingua tedesca (vedi sotto)! Adesso, nell'anno 2015 vorrei darti un pò di conforto:
Molte delle tue rimostranze sulla lingua tedesca sono state accolte dal popolo tedesco. Infatti, compilare frasi lunghe come un treno intercontinentale o comporre parole di lunghezza infinita viene ora sentito come qualcosa di "antiquato" e poco elegante.
Inoltre: il povero genitivo è in via di estinzione e neppure il dativo - almeno nella lingua parlata- gode di buona salute.
Dunque, se tu un giorno in cielo con tutti gli angeli (e ammesso che ti lascino andare via.......), vieni a trovarci in uno dei nostri corsi: Anche la cosiddetta didattica, ossia il modo in cui una lingua viene insegnata, ha fatto dei passi da gigante. La presentazione della grammatica è diventata molto più digeribile. E alla fine basta che ci capiamo, che parliamo e che stiamo bene insieme, sereni e in pace, non credi?
distinti saluti
Kerstin
ho riso moltissimo leggendo la tua descrizione della lingua tedesca (vedi sotto)! Adesso, nell'anno 2015 vorrei darti un pò di conforto:
Molte delle tue rimostranze sulla lingua tedesca sono state accolte dal popolo tedesco. Infatti, compilare frasi lunghe come un treno intercontinentale o comporre parole di lunghezza infinita viene ora sentito come qualcosa di "antiquato" e poco elegante.
Inoltre: il povero genitivo è in via di estinzione e neppure il dativo - almeno nella lingua parlata- gode di buona salute.
Dunque, se tu un giorno in cielo con tutti gli angeli (e ammesso che ti lascino andare via.......), vieni a trovarci in uno dei nostri corsi: Anche la cosiddetta didattica, ossia il modo in cui una lingua viene insegnata, ha fatto dei passi da gigante. La presentazione della grammatica è diventata molto più digeribile. E alla fine basta che ci capiamo, che parliamo e che stiamo bene insieme, sereni e in pace, non credi?
distinti saluti
Kerstin
"La terribile lingua tedesca" da Mark Twain (1867)
«Quando un tedesco che sa scrivere bene si tuffa in una frase,
non lo vedi più finché non emerge dall’altra parte del suo Atlantico
con il verbo in bocca.»"
Il maledetto verbo alla fine della frase. Imparare a leggere e capire un quotidiano tedesco è qualcosa che rimane quasi per sempre un’impossibilità per gli stranieri.
Per esempio:
“Wenn er aber auf der Straße der in Samt und Seide gehüllten jetzt sehr ungeniert nach der neusten Mode gekleideten Regierungsräthin begegnet…”
Che sarebbe come dire: “Ma quando lui per la strada, la (in raso e seta ricoperta ora senza vergogna secondo la nuova moda vestita) moglie del console del governo incontra…”
È assurdo! Come può passare per la testa dell’autore di cominciare una frase con “Ma quando” e prima di dirci cosa ha fatto “lui”, deve raccontarci in che modo la moglie del console era vestita. È come se un dentista nello strappare via il dente di un paziente, nel momento in cui afferra il dente malato con una pinza ha il bisogno improvviso di raccontare un lungo aneddoto prima di tirare via l’arnese con tutto il dente. In letteratura, sia le parentesi che gli affari odontoiatrici non sono una buona idea.
Der Regen: la pioggia dei casi. La parola Regen, pioggia, potrebbe essere maschile o femminile o neutra. Supponiamo che siamo maschile. Allora, la pioggia è Der Regen se la si menziona semplicemente (nominativo). Ma se la pioggia è da qualche parte, in un luogo, allora bisogna usare il dativo e Der Regen diventa Dem Regen. Ma tutti sanno che la pioggia non è mica ferma lì, la pioggia fa qualcosa attivamente – cade dal cielo, per esempio – e questo indica movimento (accusativo): Der Regen diventa allora Den Regen. Quindi con una certa sicurezza, dico che un uccellino rimane al chiuso “Wegen den Regen“. Ma il mio insegnante di tedesco mi fa notare con gentilezza che ogni volta che in una frase si incontra la parola “wegen” ciò che segue va in genitivo. Ossia: Wegen des Regens.
Meglio soli che declinare gli aggettivi. Forse è meglio non avere amici tedeschi, piuttosto che prendersi la briga di imparare la loro lingua. Le variazioni dei casi sono solo un terzo del lavoro a cui deve sottoporsi colui che impara il tedesco: sono tantissime le distorsioni dell’aggettivo di cui tener conto. E, badate bene, ci sono più aggettivi nel tedesco che gatti neri in Svizzera! E tutti questi aggettivi devono essere accuratamente declinati. Difficile? Problematico? No, queste parole non sono sufficienti a descrivere la situazione. Ho sentito una volta uno studente californiano ad Heidelberg dire che preferirebbe declinare due birre piuttosto che un solo aggettivo tedesco.
Oddio è femminile, maschile o neutro? L’inventore del tedesco sembra provare un piacere sadico nel rendere complicato l’uso dei sostantivi. Per esempio, i sostantivi in tedesco sono tutti scritti con lettera maiuscola. E forse è una buona idea, perché si è in grado di scovare un sostantivo nel momento in cui lo si legge. E vista la difficoltà della lingua non è una cosa da poco. Ma ogni parola ha un suo genere e non c’è una regola per assegnarlo. Per ricordarsi tutti i generi delle parole bisogna avere una memoria ferrea. Per esempio, in tedesco una giovane donna non ha sesso (Das Mädchen). Una donna è femminile (Die Frau), ma una moglie (Das Weib) è neutro. Cioè la moglie non ha sesso secondo la grammatica tedesca… che cosa sconsiderata!
LALUNGHEZZADELLEPAROLE. Ieri all’ospedale, una parola di tredici sillabe è stata rimossa con successo dalla bocca di un paziente. Un tipo della Germania del nord, di una città nei pressi di Amburgo. Purtroppo il paziente non ce l’ha fatta. Questo triste evento ha portato sconforto sull’intera comunità.
Alcune parole tedesche sono così lunghe che assumono una prospettiva propria. Per esempio:
Generalstaatsverordnetenversammlungen ,Alterthumswissenschaften o
Kinderbewahrungsanstalten, Unabhängigkeitserklärungen ,Wiedererstellungbestrebungen, Waffenstillstandsunterhandlungen
Se fosse per me le imbalsamerei queste parole e le metterei in un museo. Avrei una collezione di sicuro valore!"
non lo vedi più finché non emerge dall’altra parte del suo Atlantico
con il verbo in bocca.»"
Il maledetto verbo alla fine della frase. Imparare a leggere e capire un quotidiano tedesco è qualcosa che rimane quasi per sempre un’impossibilità per gli stranieri.
Per esempio:
“Wenn er aber auf der Straße der in Samt und Seide gehüllten jetzt sehr ungeniert nach der neusten Mode gekleideten Regierungsräthin begegnet…”
Che sarebbe come dire: “Ma quando lui per la strada, la (in raso e seta ricoperta ora senza vergogna secondo la nuova moda vestita) moglie del console del governo incontra…”
È assurdo! Come può passare per la testa dell’autore di cominciare una frase con “Ma quando” e prima di dirci cosa ha fatto “lui”, deve raccontarci in che modo la moglie del console era vestita. È come se un dentista nello strappare via il dente di un paziente, nel momento in cui afferra il dente malato con una pinza ha il bisogno improvviso di raccontare un lungo aneddoto prima di tirare via l’arnese con tutto il dente. In letteratura, sia le parentesi che gli affari odontoiatrici non sono una buona idea.
Der Regen: la pioggia dei casi. La parola Regen, pioggia, potrebbe essere maschile o femminile o neutra. Supponiamo che siamo maschile. Allora, la pioggia è Der Regen se la si menziona semplicemente (nominativo). Ma se la pioggia è da qualche parte, in un luogo, allora bisogna usare il dativo e Der Regen diventa Dem Regen. Ma tutti sanno che la pioggia non è mica ferma lì, la pioggia fa qualcosa attivamente – cade dal cielo, per esempio – e questo indica movimento (accusativo): Der Regen diventa allora Den Regen. Quindi con una certa sicurezza, dico che un uccellino rimane al chiuso “Wegen den Regen“. Ma il mio insegnante di tedesco mi fa notare con gentilezza che ogni volta che in una frase si incontra la parola “wegen” ciò che segue va in genitivo. Ossia: Wegen des Regens.
Meglio soli che declinare gli aggettivi. Forse è meglio non avere amici tedeschi, piuttosto che prendersi la briga di imparare la loro lingua. Le variazioni dei casi sono solo un terzo del lavoro a cui deve sottoporsi colui che impara il tedesco: sono tantissime le distorsioni dell’aggettivo di cui tener conto. E, badate bene, ci sono più aggettivi nel tedesco che gatti neri in Svizzera! E tutti questi aggettivi devono essere accuratamente declinati. Difficile? Problematico? No, queste parole non sono sufficienti a descrivere la situazione. Ho sentito una volta uno studente californiano ad Heidelberg dire che preferirebbe declinare due birre piuttosto che un solo aggettivo tedesco.
Oddio è femminile, maschile o neutro? L’inventore del tedesco sembra provare un piacere sadico nel rendere complicato l’uso dei sostantivi. Per esempio, i sostantivi in tedesco sono tutti scritti con lettera maiuscola. E forse è una buona idea, perché si è in grado di scovare un sostantivo nel momento in cui lo si legge. E vista la difficoltà della lingua non è una cosa da poco. Ma ogni parola ha un suo genere e non c’è una regola per assegnarlo. Per ricordarsi tutti i generi delle parole bisogna avere una memoria ferrea. Per esempio, in tedesco una giovane donna non ha sesso (Das Mädchen). Una donna è femminile (Die Frau), ma una moglie (Das Weib) è neutro. Cioè la moglie non ha sesso secondo la grammatica tedesca… che cosa sconsiderata!
LALUNGHEZZADELLEPAROLE. Ieri all’ospedale, una parola di tredici sillabe è stata rimossa con successo dalla bocca di un paziente. Un tipo della Germania del nord, di una città nei pressi di Amburgo. Purtroppo il paziente non ce l’ha fatta. Questo triste evento ha portato sconforto sull’intera comunità.
Alcune parole tedesche sono così lunghe che assumono una prospettiva propria. Per esempio:
Generalstaatsverordnetenversammlungen ,Alterthumswissenschaften o
Kinderbewahrungsanstalten, Unabhängigkeitserklärungen ,Wiedererstellungbestrebungen, Waffenstillstandsunterhandlungen
Se fosse per me le imbalsamerei queste parole e le metterei in un museo. Avrei una collezione di sicuro valore!"
ll tedesco in Valle d’Aosta
Sul territorio valdostano sono presenti incirca 10 scuole e un’università dove viene regolarmente impartito l’insegnamento della lingua e della civiltà tedesca. Se si aggiungono a queste, anche le iniziative proposte nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie della Valle di Gressoney, nel complesso circa 700/800 studenti, distribuiti nelle varie istituzioni, affrontano lo studio del tedesco guidati da circa 30 insegnanti attivi sul territorio (incluse le iniziative private). Sommando tutte le iniziative volte alla formazione linguistica nell’ambito del tedesco, il numero di studenti sale a 1000. Tale cifra risulta particolarmente significativa per una piccola regione come la Valle d’Aosta. Non dobbiamo inoltre dimenticarci di aggiungere a questo totale già apprezzabile anche la popolazione Walser che abita nella Valle di Gressoney e ha particolarmente a cuore la cultura e la lingua tedesca. Molti abitanti di questa vallata si esprimono quotidianamente nei dialetti alto tedeschi, il Titsch e il Teutsch e, proprio in ragione di questo legame alla loro lingua materna, il tedesco è stato ufficialmente riconosciuto come minoranza linguistica da tutelare. Riteniamo che sia quindi giunto il momento propizio affinché questa “corrente sotterranea” di fruitori del tedesco possa beneficiare di un’offerta più strutturata e variegata al fine di migliorare ed evolvere nel loro apprendimento. Siamo felici di aver trovato nella Cittadella dei Giovani di Aosta, una organizzazione che ha messo a nostra disposizione un teatro ideale per la realizzazione di attività che riguardano la Germania e la lingua tedesca. Il Goethe-Institut di Torino ci ha offerto il suo prezioso sostegno e ci auguriamo che, col passare del tempo, il nostro progetto diventi un’ istituzione stabile, che renda possibile uno scambio culturale proficuo e costante fra Germania e Valle d’Aosta. Per l’anno prossimo, sono previsti una serie di appuntamenti cinematografici serali (in lingua originale con sottotitoli in italiano). Attualmente i corsi di tedesco, per tutti i livelli, sono già una realtà diffusa e stabile sul territorio regionale. In aggiunta, si prevede l’organizzazione di un corso di formazione rivolto agli insegnanti di tedesco, nonché corsi di conversazione e serate culturali rivolte ai tedeschi che risiedono in Valle d’Aosta e ovviamente a tutti coloro che sono appassionati di cultura tedesca. In collaborazione con il Goethe Institut di Torino, possiamo anche proporre concerti di gruppi tedeschi e serate di lettura in presenza dell’autore. Progetti previsti:
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Deutsch im Aostatal
Das Aostatal bietet in ca. 10 Schulen (eingeschlossen die Universität) regulären Deutschunterricht an, Insgesamt gibt es im Aostatal in den Schulen ca. 600 bis 800 Deutschlernende und ca. 30 Deutschlehrende ( inkl. private Initiativen ). Alle Initiativen zusammengenommen, die Weiterbildung im Bereich der deutschen Sprachen anbieten, kann man von mehr als 1000 aktiv Deutschlernenden im Aostatal ausgehen. Für eine kleine Region wie das Aostatal ist das eine überraschend hohe Zahl und wir haben hier noch nicht der allgemein bekannten Tatsache Rechnung getragen, das sich bis heute im Val di Gressoney eine Population von Walsern erhalten hat, deren Muttersprache Titsch und Teutsch ist, also ein deutscher Dialekt. Deutsch ist im Aostatal aus diesem Grund offiziell als Minderheitensprache anerkannt. Wir finden, dass es allerhöchste Zeit ist, diesem schon seit langem „unterirdischen deutschen Strom“ Rechnung zu tragen und das Angebot für alle Deutschinteressenten zu bündeln und zu zentralisieren. Wir freuen uns sehr, dass wir in der Cittadella dei Giovani eine Organisation gefunden haben, die uns einen idealen Ort für alle Aktivitäten rund um das Thema Deutschland und Deutsche Sprache bietet. Das Goetheinstitut von Turin hat uns seine aktive Unterstützung zugesagt und wir hoffen sehr, im Laufe der Zeit zu einer festen Institution zu werden, die einen regen kulturellen Austausch zwischen Deutschland und dem Aostatal etabliert. Für das kommende Jahr sind eine Serie von deutschen Kinoabenden geplant (original mit italienischen Untertiteln), Reguläre Deutschkurse sind bereits ein fester Bestandteil der „deutschen Szene“ im Aostatal. Zudem sind Fortbildungsseminare für Deutschlehrende geplant, Konversationskurse und ein Kulturabend für Deutsche, die im Aostatal leben und für alle Valdostani, die an deutscher Kultur interessiert sind. In Kollaboration mit dem Goetheinstitut in Turin können wir auch Konzerte deutschsprachiger Gruppen anbieten, sowie Leseabende mit Autoren. Geplante Projekte: 1. Deutsche Kinoabende in der Cittadella dei Giovani Aosta 2. Lehrerfortbildungsseminare 3. Deutschkurse für alle Niveaus 4. Café Berlin- allgemeiner Kulturaustausch 5. Konzerte 6. Leseabende mit Autoren 7. Diverse Angebote für Schulen |
Hottentotten........
Ein Hottentotte......
“Qui tra un paio d’anni parleremo tutti tedesco”
Si prega di leggere a voce alta (n.d.r.)
La lingua tedesca è relativamente semplice. Chi sa il latino ed e avvezzo alle declinazioni lo impara come niente. Questo lo dicono i professori di tedesco alla prima lezione. Cominciate a studiare: der, des, dem, die, der, die e cosi di seguito E’ semplicissimo. Quando avete ben ben studiato prendete in mano un libro di tedesco. E’ un magnifico volume, rilegato in tela, pubblicato a Lipsia, che tratta degli usi e costumi degli Ottentotti (Hottentotten).
Si viene così a sapere che presso quel popolo i canguri (Beutelratten) si trovano in grande numero e vengono catturati e rinchiusi in gabbie (Käfig) munite di copertura (Lattengitter) per proteggerli dalle intemperie. Tali gabbie vengono quindi chiamate in tedesco Lattengitterkäfig e il canguro prigioniero prende il nome Lattengitterkäfigbeutelratte.
Un giorno gli Ottentotti arrestano un assassino (Attentäter), uccisore di una madre ottentotta (Hottentottenmutter) che ha due bambini ebete e balbuzienti (Stottertrottel.) Questa madre in tedesco prende il nome di Hottentottenstottertrottelmutter e il suo assasino Hottentottenstottertrottelmutterattentäter.
L’uccisore viene rinchiuso in una gabbia da canguro (Beutelrattengitterkäfig) dalla quale però riesce ad evadere. Ma ben presto ricade nelle mani di un guerriero ottentotto che si presenta al capo annunciandogli:
“Ho catturato l’Attentäter”
“Quale?” gli domanda il capo.
“Il Lattengitterkaefigbeutelrattenattentäter” balbetta il guerriero, ed aggiunge:
“L’Hottentottenstottertrottelmutterattentäter.”
“E diavolo!” impreca il capo. “Non potevi dirlo subito che avevi catturato il
Lattengitterkäfigbeutelrattenhottentottenstottertrottelmutterattentäter?”
Si prega di leggere a voce alta (n.d.r.)
La lingua tedesca è relativamente semplice. Chi sa il latino ed e avvezzo alle declinazioni lo impara come niente. Questo lo dicono i professori di tedesco alla prima lezione. Cominciate a studiare: der, des, dem, die, der, die e cosi di seguito E’ semplicissimo. Quando avete ben ben studiato prendete in mano un libro di tedesco. E’ un magnifico volume, rilegato in tela, pubblicato a Lipsia, che tratta degli usi e costumi degli Ottentotti (Hottentotten).
Si viene così a sapere che presso quel popolo i canguri (Beutelratten) si trovano in grande numero e vengono catturati e rinchiusi in gabbie (Käfig) munite di copertura (Lattengitter) per proteggerli dalle intemperie. Tali gabbie vengono quindi chiamate in tedesco Lattengitterkäfig e il canguro prigioniero prende il nome Lattengitterkäfigbeutelratte.
Un giorno gli Ottentotti arrestano un assassino (Attentäter), uccisore di una madre ottentotta (Hottentottenmutter) che ha due bambini ebete e balbuzienti (Stottertrottel.) Questa madre in tedesco prende il nome di Hottentottenstottertrottelmutter e il suo assasino Hottentottenstottertrottelmutterattentäter.
L’uccisore viene rinchiuso in una gabbia da canguro (Beutelrattengitterkäfig) dalla quale però riesce ad evadere. Ma ben presto ricade nelle mani di un guerriero ottentotto che si presenta al capo annunciandogli:
“Ho catturato l’Attentäter”
“Quale?” gli domanda il capo.
“Il Lattengitterkaefigbeutelrattenattentäter” balbetta il guerriero, ed aggiunge:
“L’Hottentottenstottertrottelmutterattentäter.”
“E diavolo!” impreca il capo. “Non potevi dirlo subito che avevi catturato il
Lattengitterkäfigbeutelrattenhottentottenstottertrottelmutterattentäter?”